Il Rapporto OsMed 2014, presentato oggi, si arricchisce di alcune importanti novità: dall’inserimento di un focus specifico sull’uso dei farmaci in età pediatrica, ad una nuova modalità di analisi dei dati della medicina generale, che passa da una prospettiva di farmacoutilizzazione ad una più ampia qualificazione del processo di cura e delle caratteristiche del paziente, e tanti altri ulteriori affinamenti. Il Rapporto del 2014 introduce, inoltre, per la prima volta indicatori di appropriatezza d’uso sui farmaci biologici, in particolare nel trattamento dell’artrite reumatoide e della psoriasi; un’innovazione rilevante che sottolinea come l’attenzione che l’Agenzia intende prestare alla possibile inappropriatezza non è limitata esclusivamente alla medicina generale, ma si estende per comprendere anche gli ambiti della medicina specialistica. Dal Rapporto si apprende, in particolare, quanto segue:

  • in media ogni cittadino italiano, compresi i bambini, ha assunto ogni giorno poco più di 1,7 dosi di farmaco. Il 69,8% dei consumi è stato erogato a carico del SSN, mente, il restante 30,2% è relativo a dosi di medicinali acquistati direttamente dal cittadino,
  • nel 2014 la spesa farmaceutica totale, pubblica e privata, è stata pari a 26,6 miliardi di euro, di cui il 75% rimborsato dal SSN. In media per ogni cittadino la spesa per farmaci ammonta a circa 438 euro. La spesa farmaceutica territoriale complessiva, sia pubblica che privata, è in riduzione rispetto all’anno precedente dello 0,1% ed è stata pari a 20.009 milioni di euro. La spesa pubblica complessiva è stata pari a 11.484 milioni di euro, il 59,2% della spesa farmaceutica territoriale, in riduzione, rispetto al 2013, dello 0.2%,
  • si conferma quanto emerso nei primi nove mesi dell’anno, ovvero che i farmaci oncologici rappresentano ormai la prima categoria a maggiore impatto sulla spesa farmaceutica a carico del SSN, con un incremento del +9,6% rispetto al 2013, superando i farmaci cardiovascolari detentori da sempre di questa posizione,
  • i farmaci cardiovascolari si confermano al primo posto sia in termini di consumo (536,0 DDD/1000 ab die) sia in termini di spesa farmaceutica totale pubblica e privata (4.087 milioni di euro) seguiti dai farmaci del sangue e organi emopoietici (269,7 DDD ogni 1.000 abitanti die). I farmaci dell’apparato gastrointestinale e metabolismo si collocano al terzo posto sia in termini di consumo (255,5 DDD ogni 1.000 abitanti die) che di spesa (3.771 milioni di euro), seguiti dai farmaci del Sistema Nervoso Centrale (165,1 DDD ogni 1.000 abitanti die) e dai quelli dell’apparato respiratorio (95,4 DDD ogni 1.000 abitanti die). Per la prima volta, i farmaci antineoplastici e immunomodulatori si collocano al secondo posto in graduatoria tra le categorie terapeutiche a maggiore impatto di spesa farmaceutica complessiva (3.934 milioni di euro) e al primo posto per spesa pubblica (3.899 milioni di euro),
  • nel complesso della popolazione, la prevalenza d’uso dei farmaci è stata del 55% (51,2% negli uomini e 58,7% nelle donne) con i più alti livelli nella popolazione pediatrica e nella popolazione anziana: la metà dei bambini e quasi il 90% degli anziani (con età superiore ai 74 anni) ha ricevuto almeno una prescrizione durante l’anno. Le fasce di età superiori ai 64 anni evidenziano una spesa pro capite per i medicinali a carico del SSN fino a 3 volte superiore al valore medio nazionale; inoltre, per ogni individuo con età maggiore ai 64 anni, il SSN deve affrontare una spesa farmaceutica oltre 6 volte superiore rispetto alla spesa media sostenuta per un individuo appartenente alle fasce di età inferiori. Differenze di genere sono evidenziabili nelle fasce di età tra i 15 e i 64 anni (la prevalenza d’uso è maggiore del +9% nelle donne rispetto agli uomini). La popolazione con più di 64 anni assorbe il 60% della spesa in assistenza convenzionata e oltre il 65% dei consumi. Le donne sopra i 35 anni fanno registrare una prevalenza d’uso più alta rispetto agli uomini della stessa fascia d’età nell’impiego dei farmaci antineoplastici e immunomodulatori e dei farmaci per il Sistema Nervoso Centrale,
  • la spesa farmaceutica pubblica regionale, nello specifico di quella erogata in regime di assistenza convenzionata, è risultata pari a 8.598 milioni di euro a livello nazionale, a fronte dell’emissione di 609 milioni di ricette, che hanno garantito la dispensazione ai cittadini di 1,1 miliardi di confezioni di medicinali. Per i farmaci in regime di assistenza convenzionata di Classe A-SSN, la Calabria è la Regione con quantità massima di consumi (1.192,4 DDD/1000 ab. die), seguita da Lazio (1.187,6 DDD/1000 ab. die) e Puglia (1.160,4 DDD/1000 ab. die). La spesa lorda pro capite maggiore è della Campania (224,0 euro pro capite), seguita dalla Puglia (218,0 euro pro capite) e dalla Calabria (213,3 euro pro capite). La Provincia autonoma di Bolzano registra la spesa pro capite più bassa con 129,8 euro di spesa pro capite e il minor consumo (765,2 DDD/1000 ab. die). Si confermano significative differenze regionali di consumo e spesa per categoria terapeutica,
  • nel 2014 diminuisce del 3% il consumo di antibiotici, mentre la spesa si riduce del 2,8%. I maggiori consumi in Campania, Puglia, Calabria e Basilicata, mentre nella Provincia autonoma di Bolzano, in Liguria, in Friuli Venezia Giulia e nel Veneto si registrano i consumi più bassi. Le categorie maggiormente impiegate sono state le penicilline, seguite da macrolidi e chinoloni. Dall’analisi dei dati della Medicina Generale e delle Asl, è emerso un miglioramento dei livelli di aderenza rispetto allo scorso anno per i farmaci antipertensivi (+0,2%) e per gli antidepressivi (+0,7%); per questi ultimi si registra inoltre una diminuzione della percentuale dei pazienti che li assumono in maniera occasionale (-1,6%). Persistono ampie aree di inappropriatezza nell’uso degli antibiotici e dei farmaci per i disturbi ostruttivi delle vie respiratorie. Le analisi confermano il trend di forte crescita dei pazienti in trattamento con farmaci antianemici biosimilari (+54,6% rispetto al 2013), mentre si registra un’importante inversione di tendenza nell’uso degli inibitori di pompa fuori dai criteri di rimborsabilità Aifa (-7,2% rispetto al 2013),
  • la spesa per l’acquisto di medicinali da parte delle strutture sanitarie pubbliche (ospedali, ASL, IRCCS etc.) è risultata pari a 9 miliardi di euro (148,0 euro pro capite), con un incremento rispetto al 2013 del +4,8%. Nel 2014 tutte le regioni hanno adottato la distribuzione diretta, tranne l’Abruzzo. Nel 2014 la Sicilia ha introdotto la distribuzione in nome e per conto, 
  • la spesa a carico dei cittadini, per i medicinali di classe A acquistati privatamente e quella per i farmaci di classe C, ha registrato una riduzione del -0,1% rispetto al 2013. A influire sulla variazione è stata la riduzione della spesa per l’acquisto privato di medicinali di fascia A (-1,9%) e della spesa per i medicinali di Classe C con ricetta (-1,6%), associata a un aumento della compartecipazione del cittadino (+4,5%) e della spesa per i medicinali di automedicazione (+0,2%).

DOCUMENTAZIONE:

Rapporto OSMED 2014 (parte 1) – http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/Rapporto_OsMed_2014.pdf

Rapporto OSMED 2014 (parte 2) – http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/rapporto_osmed_2014_accessibile.pdf

Cartella stampa OSMED 2014 – http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/Cartella_Stampa_OsMed_2014.zip